IMMUNITA’ PARLAMENTARE, ADDIO
ROMA – E’ finita per davvero: l’ immunità parlamentare non esiste più. Ieri il Senato ha approvato la riforma dell’ articolo della Costituzione, il 68, che la disciplinava. D’ ora innanzi i giudici, per poter indagare su un deputato o un senatore, non dovranno più chiedere il ‘ permesso’ al Parlamento. La locuzione ‘ autorizzazione a procedere’ – che nella storia della Repubblica è stata spesso sinonimo di ‘ impunità‘ – scompare dal vocabolario politico e istituzionale. Resta ‘ l’ autorizzazione all’ arresto’ (esclusi i casi di flagranza) e restano pure – tra molte critiche – l’ autorizzazione alle perquisizioni domiciliari e alle intercettazioni. Ma queste reliquie degli antichi privilegi non bastano a offuscare il significato della decisione presa ieri: l’ ondata di indignazione suscitata dalle vicende di Tangentopoli si è trasformata in norma giuridica ed è stata impressa sulla Costituzione, cioè sulla legge fondamentale dello Stato. Il giorno della vergogna Sono passati cinque mesi dal ‘ giorno della vergogna’ quando la Camera dei deputati ‘ assolse’ Bettino Craxi. L’ indignazione suscitata nel Paese da quella decisione è stata una delle cause che hanno indotto i partiti ad andare all’ approvazione del nuovo testo interrompendo l’ estenuante ping pong tra Camera e Senato che – ufficialmente motivato da esigenze di perfezione giuridica – aveva sempre più l’ aspetto di una manovra dilatoria. E ora, con la riforma, gli effetti di decisioni come quella del “giorno della vergogna” saranno annullati: la nuova norma vale non solo per il futuro ma anche per il passato, per tutte le richieste che in questa legislatura sono state respinte. […]
29 ottobre 1993
radionza 