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biciclettata per promuovere i sì ai referendum del 12 giugno June 4, 2011

Filed under: Ambiente,Fonti energetiche — Radionza @ 1:48 pm

 

Segnalazione dal Centro Servizi Volontariato di Pavia 

il pomeriggio di domenica 5 giugno ci sara’ un evento
in Piazza Vittoria, preceduto da una biciclettata, con
il fine di ricordare alla popolazione che il weekend
successivo si vota per i referendum (anche sul nucleare,
salvo diverso pronunciamento della Cassazione).

Vi allego gli A4 per le stampe dei distintivi da applicare
sulle biciclette.

La locandina dell’evento sara’ pronta domani,
la faro’ circolare non appena e’ disponibile.

La biciclettata dovrebbe essere tra le 15:30 e le 16:30:
visto che sembra troppo complicato organizzare un corteo
per via dei permessi, ognuno fa un proprio percorso libero
bighellonando per Pavia, con lo scopo di farsi vedere
e di mostrare bene i distintivi applicati alle bici.
Si spera che la partecipazione sia numerosa e che Pavia
si colori di tante biciclette che vanno allegramente
a zonzo per mezz’ora/un’ora un po’ dappertutto,
portando in giro il messaggio di andare a votare.

Si converge tutti in Piazza Vittoria per le 16:00-16:30,
dove inizia lo spettacolo del comico Henry Zaffa, che
dura fino alle 18:00. Poi dalle 18:00 alle 20:00 musica
con vari artisti.

Grazie se contribuite e fate circolare

Acqua-Pubblica

Nucleare-NoGrazie

 

 

 

t.

 

 

fine del nucleare in Germania May 31, 2011

Filed under: Fonti energetiche — Radionza @ 7:50 am

BERLINO SARÀ LA PRIMA POTENZA INDUSTRIALE A RINUNCIARE COMPLETAMENTE ALL’ATOMO, CHE ATTUALMENTE COPRE IL 22% DEL SUO FABBISOGNO ENERGETICO. DEI 17 IMPIANTI CHIUSI DOPO IL DISASTRO DI FUKUSHIMA, 8 NON SARANNO PIÙ RIATTIVATI. L’ANNUNCIO DEL MINISTRO DELL’AMBIENTE: “NON TORNEREMO INDIETRO

BERLINO –La Germania della cancelliera cristianoconservatrice Angela Merkel è la prima grande potenza economica a dire addio all’atomo. Alle prime ore del mattino, dopo un lungo vertice alla Cancelleria e consulti con le opposizioni di sinistra, i sindacati, le Chiese, le parti sociali e il ministro dell’Ambiente, il democristiano Norbert Roettgen ha dato l’annuncio: tra dieci anni, nel 2022, l’ultimo dei 17 reattori atomici tedeschi sarà spento.
L’addio al nucleare costerà 40 miliardi di euro, e sarà accompagnto da uno sforzo ancor più massiccio di quelli già intensi compiuti finora per la riconversione alle energie rinnovabili e pulite. Berlino, sull’onda del terrore provato dalla società tedesca e da tutto il pianeta per la tragedia di Fukushima, si è dunque decisa a bruciare i tempi e a dare l’esempio a tutto il mondo.

Non ci sarà un ritorno indietro, non sarà possibile perché la nostra decisione lo vuole escludere, ha detto Roettgen. […]
1. Le date di spegnimento. L’ultimo reattore sarà spento entro il 2021, tra appena dieci anni. Dal 2021 al 2022 tre reattori saranno tenuti in standby, pronti all’uso, in caso di rischio di blackout.
2. Dopo il 2022? Sarà tenuto in stand-by come riserva un solo reattore, ma solo per la produzione di energia in caso di emergenze e per evitare blackout.
3. I costi della riconversione. I media e gli esperti li hanno calcolati in 40 miliardi di euro. Il mantenimento della tassa sull’energia atomica pagata dai produttori di energia aiuterà a finanziare la spesa.
4. Gli obiettivi della riconversione. Tra il 2020 e il 2030 il governo vuole che le energie rinnovabili passino a coprire almeno tra il 70 e l’80 per cento del totale del fabbisogno d’energia della prima potenza economica europea.
5. La situazione attuale. Da alcune settimane sono accesi pochissimi dei 17 reattori: molti sono spenti per controlli di sicurezza o manutenzione. Per cui già adesso la percentuale di fabbisogno energetico fornita dalle centrali atomiche tedesche, 17 per cento circa del totale, è decisamente inferiore a quella (22 per cento) che la Germania ricava da eolico, fotovoltaico, biomassa e altre energie rinnovabili.

[…] Fukushima ha costretto a una riflessione profonda: un rifiuto dell’atomo nella società e una tempesta di dubbi nella stessa Dc tedesca. Già da anni, l’economia tedesca si prepara a vivere senza atomo: mentre la dipendenza dalle centrali, dal 1998 a oggi, è diminuita dal 33 per cento al 17 per cento del fabbisogno totale di elettricità, l’efficienza energetica dell’industria made in Germany è cresciuta del 48 per cento e il paese è diventato molto più competitivo e global player di economie come quella francese che invece scommettono tutto sul nucleare.
Le prime reazioni del mondo economico (come un duro commento dell’amministratore delegato di Daimler, Dieter Zetsche) sono state negative: criticano l’eccessiva fretta e parlano dei rischi dell’insufficienza energetica. La Merkel ha deciso di ignorare riserve e ‘nyet’ dei poteri economici, pure sostenuti dall’ala destra del suo partito e dai suoi alleati di governo liberali (Fdp), e di seguire la scelta degli elettori e del paese reale. Ascoltando opposizioni, sindacati e chiese più che non i produttori d’energia e gli imprenditori.

Repubblica 30 maggio 2011